venerdì, Ottobre 11, 2024
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Biglietti Alitalia non utilizzati per la cessazione della compagnia, in Adico boom di richieste di assistenza: “non riusciamo a farci rimborsare”

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MESTRE.  Il caso (finora) più emblematico riguarda una famiglia mestrina che ha acquistato ancora due anni fa quattro biglietti di andata e ritorno (700 euro all’uno) per una vacanza fuori dall’Europa. Poi è arrivato il Covid e il viaggio è stato forzatamente rinviato. Ma, a livello di spesa, risulta ancora più rilevante la vicenda della coppia di origine romana che ha investito 5 mila euro in business class per un viaggio in Argentina, dove sta ancora alloggiando in attesa di soluzioni per il ritorno. Però, in questi giorni, sono molte le persone che contattano Adico per segnalare l’impossibilità di ricevere il rimborso dei biglietti Alitalia dopo la cessazione dell’attività da parte della compagnia, datata ancora 14 ottobre 2021. Ed è per questo che Adico sta invitando i possessori di un ticket o di un voucher del vecchio vettore di bandiera, a contattare l’associazione per definire l’iter della richiesta di rimborso, nell’ambito di una vicenda che ha ancora molte questioni procedurali da chiarire.  

Leggendo sul web sembrerebbe tutto facile – commenta Carlo Garofolini, presidente di Adico -. Un messaggio, una mail o una telefonata e i giochi sono fatti. Purtroppo, però, per i possessori di biglietti dell’ormai ex Alitalia non utilizzati, la richiesta di rimborso appare tutt’altro che agevole, anzi. Non per niente, appena abbiamo segnalato il problema, alcuni giorni fa, invitando le persone coinvolte a contattarci, abbiamo ricevuto molte segnalazioni e richieste di assistenza. Purtroppo quando è stato annunciato l’addio alla compagnia di bandiera già immaginavamo che ci sarebbero stati problemi per i possessori dei biglietti o dei voucher non più utilizzabili. Ma il Ministero aveva assicurato che sarebbe stata una passeggiata recuperare i soldi, avendo anche stanziato 100 milioni di euro proprio per questo motivo. Allo stato attuale, invece, gli ostacoli ci sono e sono tanti”.  

L’ufficio legale dell’associazione procederà con l’iter dei rimborsi, in attesa anche di una definizione più precisa delle modalità per recuperare i soldi investiti. “Ricordiamoci che molte persone, come la famiglia mestrina che ci ha contattato, non ha potuto sfruttare il biglietto acquistato due anni fa a causa del Covid – conclude Garofolini -. Poi, anche la sospensione dell’attività della travagliata compagnia italiana. Una vera e propria beffa che si va ad aggiungere al danno. Queste persone devono essere rimborsate o ricollocate in altri voli, non ci sono altre alternative”.     

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