venerdì, Ottobre 11, 2024
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La ditta annulla il contratto per “insostenibili condizioni di mercato”, docente di Musile perde l’opportunità di ristrutturare casa col superbonus

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MUSILE DI PIAVE – Lo scorso giugno sembrava tutto pronto: ditta, contratto d’appalto, caparra. Ma, a distanza di circa sette mesi, M.B., docente di Musile, ha visto sfumare da un giorno all’altro la prospettiva di utilizzare il superbonus 110% per ristrutturare la propria abitazione. Motivo? L’azienda incaricata dei lavori, la Invent srl, ha rigettato il contratto a inizio febbraio a causa delle “insostenibili condizioni di mercato manifestatesi in relazione alle iniziative sul cosiddetto superbonus”. La ditta, infatti, ha rimarcato di aver messo in campo “i mezzi a propria disposizione per dare corso a un’ampia accettazione delle proposte contrattuali della clientela ma non ha purtroppo potuto accettarle tutte” visto che “a seguito della sottoscrizione della proposta da parte sua, si è purtroppo ingenerata una oggettiva e gravosa situazione di mercato che ha evidenziato l’impossibilità sopravvenuta e generalizzata di molte materie prime e lavorazioni afferenti all’esecuzione dei lavori”. E, per concludere, la Invent ha scritto al docente che “a seguito delle iniziative di promozione del superbonus si è verificato un incremento straordinario dei prezzi, di carattere eccezionale e imprevedibile”. Tutto chiaro, insomma, e noto, visto che se ne parla quasi ogni giorno nei mezzi di informazione. Ma M.B. – che ora si è rivolto all’Adico per farsi assistere in questa intricata vicenda – oltre ad attendere la restituzione dell’acconto di 2 mila euro (che comunque dovrebbe avvenire a giorni), a causa di questo inghippo non potrà più accedere al superbonus 110% perdendo dunque un’opportunità unica nel suo genere. “Il nostro assistito – spiega il presidente di Adico, Carlo Garofolini – doveva ristrutturare la sua casa. Ora non potrà più farlo visto che per le unità singole vige la norma che il 30% dei lavori deve essere effettuato entro giugno. Il nostro socio ora si ritrova al punto di partenza, dato che è stato lasciato per così dire a piedi dalla ditta incaricata dell’intervento ancora lo scorso giugno. Noi capiamo le problematiche evidenziate dall’azienda però sottolineiamo anche che tutto ciò fa parte del rischio d’impresa”. Tramite l’associazione, il docente, oltre a intimare la restituzione della caparra, si riserva la possibilità di richiedere anche un risarcimento dato l’ingente danno economico che ha subito.   

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